Qual è la funzione di un rituale? Quale il suo significato?
In che modo può trarne beneficio la società contemporanea?

Cerimonie e passaggi in un linguaggio contemporaneo

Immaginate una Terra senza rituali, colori, usanze e costumi, un pianeta abitato da un’umanità monocroma senza differenze né diversità; sarebbe un pianeta popolato da un’umanità senza un cuore. I rituali e le cerimonie scandiscono veri e propri momenti di passaggio per l’individuo e per la comunità, inoltre svolgono la funzione di creare cultura.

La cultura di una popolazione rappresenta un determinato gruppo di persone, ampio o ristretto, nella quale si identifica e pur non essendo in Amazzonia o nel cuore dell’Africa, in Asia o nel continente oceanico tra le culture indigene, anche in occidente possediamo dei veri e propri rituali, aldilà di quelli liturigici, dove le persone vivono dei momenti di passaggio.

In realtà un rituale è un vero e proprio passaggio da uno stato a un altro. In passato venivano svolti dei rituali per passare dall’età fanciullesca all’età adulta, sia i bambini che le bambine per diventare giovani uomini e donne dovevano attraversare delle cerimonie e dei rituali che creavano un cambio di stato, una vera e propria trasformazione. Quindi in sé una cerimonia crea trasformazione, cioè un vero e proprio cambiamento interiore che permette alla coscienza di evolvere e procedere oltre nel cammino.

Anche la società occidentale vive i suoi momenti di passaggio, come la nascita, la morte, la dissoluzione di un legame relazionale o l’inizio di un nuovo lavoro, e talvolta questi sono sanciti da rituali anche se potrebbe non sembrare perché non caratterizzati dalla cerimonialità e dagli abiti tipici delle società tradizionali.  Atti simbolici di cui talvolta non siamo consapevoli.

Un esempio potrebbe essere quello dell’abito dei medici il cui colore bianco è simbolo di identificazione di quella classe o l’atto di lavarsi le mani del chirurgo prima di un’operazione, che oltre a essere un atto di pulizia dai batteri, può essere anche un atto che sancisce l’inizio di un rituale che porterà una trasformazione al corpo del paziente con eventuale guarigione e nuova esperienza al medico operante.

In passato molti erano i rituali che scandivano i ritmi della natura e l’allontanamento da questi ha portato gravi disagi alla società contemporanea, mentre in passato vi era una maggiore consapevolezza grazie a festività, rituali e cerimonie che aiutavano a entrare in armonia con essi. Di grande importanza è quindi il recupero di questi rituali per il benessere individuale e collettivo affinché facilitino una riconnessione profonda con la propria natura interiore e con la natura del cosmo.

Il potere selvaggio della lavanda

La lavanda è una pianta aromatica dal profumo intenso, gradevole per alcuni e forte per altri, a tal punto che alcuni la rifuggono. Eppure l’anima di questa pianta ha un grande potere in grado di interagire con il sistema nervoso. Essa permette il rilassamento e in certi casi facilita la dissoluzione di problemi d’insonnia e disturbi del sonno. Aiuta inoltre a concentrarsi e a stimolare l’intelletto e l’immaginazione. La forza bruta si scioglie e lascia spazio alla delicatezza, alla scioltezza, allo scambio e all’unione.

I fiori di lavanda crescono a gruppi in cespugli e uno soltanto è in grado di profumare ampi spazi lasciando che la sua fragranza voli nel vento e si senta anche a grandi distanze. Allo stesso modo possono fare anche le persone che si mettono in relazione con questa pianta, il loro pensiero e la loro immaginazione sono in grado di volare nel vento, nei più alti reami per coltivare visioni luminose e lucide.

La lavanda cresce in primavera e si sviluppa ampia in estate e vale la pena coglierla quando il suo profumo è al massimo del suo potere. Nel giorno del solstizio d’estate può essere buono raccogliere un mazzetto di lavanda e chiedersi di quante cose siamo realmente grati nella vita e quante cose sono realmente importanti rispetto a quelle che si sta coltivando? La lavanda infatti aiuta a riconnettersi ai propri obiettivi più profondi e con gratitudine a perseguirli.

Cerimonia del solstizio

Come dicevo, le cerimonie aiutano a scandire i ritmi del tempo e i ritmi della natura. Le cerimonie dei solstizi in passato avevano una grande importanza perché permettevano di riconoscere i momenti dell’anno per facilitare l’abbondanza del raccolto.

Le feste dell’anno avevano proprio l’obiettivo di aiutare l’uomo e connettersi ai cicli della natura e connettersi al proprio potere personale. L’uomo entrando in armonia con la natura era facilitato ad esserlo con tutto ciò che lo circondava.

Il solstizio d’estate è il momento specifico in cui il sole raggiunge lo zenit, il punto più vicino alla terra, nella giornata con il numero maggiore di ore diurne. Il solstizio d’inverno all’opposto è il giorno più corto dell’anno, ovvero quello con il minor numero di ore diurne. Questi momenti hanno affascinato da sempre l’uomo a tal punto da ispirarlo a creare dei rituali che riconoscessero il potere  l’evento.

Il solstizio d’estate per esempio veniva celebrato nei più disparati modi, talvolta il sole veniva accolto e semplicemente ringraziato per la sua abbondanza di luce, perché senza il sole, la terra non potrebbe essere così rigogliosa. Quindi il principio cardine per cui queste cerimonie solstiziali venivano performate indipendentemente dalla cultura era un senso di gratitudine e rispetto nei confronti della natura, del sole e della vita.

Ed ecco che anche noi in tempi moderni ci ritroviamo a recuperare queste tradizioni e a riconnetterci con gratitudine alla fonte di vita più elevata, che spunta all’orizzonte tutti i giorni e che ci permette di vivere e condividere la grande bellezza dell’esistenza con le altre persone e gli altri esseri viventi che abitano questo pianeta. Grazie al sole possiamo svolgere le nostre più ampie funzioni, celebrare la nostra arte interiore e vivere secondo quelli che sono i nostri sogni e desideri. Ecco perché è importante celebrarlo, perché grazie al sole possiamo fare esperienza pura della vita.

Il potere degli idrolati

L’azienda agricola de “I Segreti delle Erbe” di Netro (BI) produce una grande varietà di meravigliosi idrolati che sono il risultato di una potente distillazione di erbe aromatiche appositamente coltivate e raccolte per svolgere questa preziosa funzione. Questi idrolati contengono poco principio attivo della pianta in acqua e lavorano in modo simbiotico con l’anima, funzionano in modo molto simile ai fiori di Bach e alle essenze floreali e lavorano con quelle che possono essere le ferite dell’anima.

Durante la Festa della Lavanda e del Solstizio d’Estate che avverrà domenica 24 giugno presso la sede dell’azienda (link evento: https://bit.ly/2HP41kX) si svolgerà una cerimonia sciamanica di guarigione che sfrutterà il potere degli idrolati, del respiro e del loro profumo. Quindi vi invito a prenotarvi, poiché i posti sono limitati a 8 persone.

La Festa della Lavanda

La Festa della Lavanda è una festa che celebra il potere di questa pianta e quello della gratitudine e gli sforzi e i benefici che la sua coltivazione hanno prodotto, quindi in qualche modo si celebra soprattutto il ciclo che la pianta svolge durante l’anno e che va in simbiosi con quello del sole. È il secondo anno quindi che in collaborazione con Rosella Rasori, naturopata dell’azienda agricola de “I Segreti delle Erbe”, svolgiamo la cerimonia del solstizio d’estate insieme alla festa della lavanda, perché fondamentalmente amiamo creare spazi dove le persone possano connettersi alla natura, in profondità, stare insieme e vivere momenti di armonia. Quindi vi invito a raggiungerci numerosi con apertura di cuore per celebrare insieme e riconnetterci ai ritmi della natura.

E così ci rimettiamo in cammino…

al prossimo viaggio…

Alberto Fragasso