L’arte di rompere la routine

Quanto è importante dimorare in una postura interiore che ci dia sicurezza? A volte giriamo intorno come un cane che si morde la coda, alla ricerca di una direzione che non troviamo mai. Ci sembra di essere sempre avviluppati in un circolo vizioso di pensieri e di azioni quotidiane; in questi casi è la routine tossica che ci insegna come spezzare le catene della monotonia. Quando il meccanismo del quotidiano ripetitivo si affaccia alla nostra vita, forse potrebbe essere tempo di cambiare struttura: disfare il mosaico che abbiamo creato, smembrarlo per ricostruirlo trasformato.

Esiste una pratica sciamanica iniziatica che appare sia nello sciamanismo transculturale, sia in quello radicato in culture specifiche, dove lo sciamano o il praticante sciamanico in uno stato non ordinario di coscienza, viene smembrato dal potere degli spiriti, e quindi fatto letteralmente a pezzi – la letteratura antropologica abbonda su questo tema – per poi essere ricomposto in una nuova forma.

Abbracciare questa prospettiva può ricordarci l’importanza per noi occidentali di smembrare la nostra mente e ricomporla a nuovo, renderla lucida e di conseguenza smembrare anche la nostra vita per ricomporla a sua volta e darle una forma più armoniosa, con un tocco creativo, diverso, rinnovato e ispirante non solo per noi, ma anche per gli altri.

Questa è una postura salutare che possiamo abitare, che vive nell’arte trasformativa e creativa dello sciamano portata nella vita di tutti i giorni; cioè la capacità di vedere, di decomporre e di rigenerare, tipica del cuore umano, presente in ognuno di noi.

Abitando il cuore abbiamo la possibilità di vedere circoli viziosi, comportamenti, attitudini, e incamminarci verso un cambiamento di metodo, approccio, o visione. Questo non solo per quanto riguarda l’individuo, ma anche per la collettività, in cui vediamo come refrain ripetitivi che si ripresentano di frequente, a volte in forme sempre più ostiche, potrebbero non portare da nessuna parte, se non in vicoli ciechi dai quali poi è difficile uscire.

Questi ritmi piatti e routinari incorporati possono portare a una monotonia del pensiero e della psiche al punto da condurre alla depressione. Fermarsi un attimo prima invece e contemplare con sguardo lucido che vede in profondità, ci può guidare ad ammettere la presenza di questi tratti. In tal caso sarà come fare un balzo nel vuoto, salvandoci all’ultimo istante per ambire a un sogno inaspettato, depositato nei reami del nostro cuore; là dove la mente e i suoi ritornelli non possono sostare.

Vibrare nel cuore è un atto sciamanico di elevata presenza, che richiede ascolto profondo; nient’altro che un gesto di semplice fattura che è possibile praticare tutti i giorni. Ascoltandoci possiamo osservare il mosaico della nostra esistenza, e ricomporlo pezzo dopo pezzo in un nuovo e variopinto disegno.

E così ci rimettiamo in cammino…

al prossimo viaggio…

Alberto Fragasso

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