chi sono io?

Dalla separazione all’unione con la natura delle cose

«Chi sono io?
Intendi, da dove vengo?
Cosa potrei diventare un giorno? O forse, cosa faccio?
Cosa ho fatto? Cosa sogno?
Intendi, cosa vedete voi, o cosa ho visto?
Di cosa ho paura? O cosa sogno?
Intendi, chi amo? Cosa ho perso?
Chi sono io?
Immagino di essere esattamente come te,

niente di più, niente di meno,
perché nessuno è mai stato e nessuno sarà mai
esattamente come te o come me».

Sense8

Spesso ci si pone la domanda «Chi sono io?», per i popoli antichi e di tradizione sciamanica, il cuore è considerato la sede dell’anima e la risposta più semplice alla domanda «Chi sono io?» è «Ascolta il tuo cuore e troverai il tuo vero Io».

A proposito di questo vi propongo una piccola pratica.

Trovate un luogo tranquillo nella natura, o semplicemente un luogo in cui possiate stare in pace. Prendetevi tutto il tempo che vi serve. Sedetevi e fate tre profondi respiri. Immaginate che della luce entri ed esca dal naso attraverso il vostro respiro e continuate a respirare delicatamente, mentre sentite che il vostro cuore si apre.

Lì avrete accesso alla vostra anima, domandatele «Chi sono io?» e ascoltate le risposte: «sono un uomo»«sono il falco che vola sopra la montagna»«sono un essere di luce»«sono il vento che soffia tra gli alberi»«sono il canto della rugiada», date voce alla vostra Anima e appuntate qualunque cosa giunga senza giudizio, annotate tutto, potrebbe essere una semplice lista o una poesia, l’importante è che venga dal Cuore.

Potrete poi modificarla, completarla o integrarne delle parti ad ogni passo del vostro cammino in cui incontrerete un pezzo di voi stessi. Quello che verrà fuori sarà la vostra preghiera personale, la preghiera del «Io Sono», un piccolo mantra personale da leggere ogni volta che vi sentirete smarriti, che sentirete di aver perso la strada, per ricordarvi chi siete quando non vi riconoscerete, valorizzando ogni aspetto di voi stessi e riprendendovi della Bellezza che portate nel mondo.

Un piccolo rito quotidiano potrebbe essere leggersi questa preghiera personale tutte le mattine appena svegli, poiché è importante ricordarsi chi si È ogni giorno per essere presenti a sé stessi con gratitudine.

Ecco una mia versione, tratta dal mio primo libro Spiriti Alleati; rivisitazione personale di quanto viene narrato sul poeta e bardo Taliesin, ovvero Merlino, nei numerosi poemi del XIII secolo, sulla base di ciò che ci è stato tramandato della tradizione celtica, quando vengono descritti i suoi mutamenti di forma e le esperienze da lui vissute nel suo ciclo di vite. L’identità è la nostra impronta sulla terra: è formata da tante parti di noi e ognuno di noi è una molteplicità nel suo modo di essere.

Io sono la foresta che si scuote al passare del vento,
la forza dello stormo in volo,
il bramito del cervo al mattino,
lo scorrere del ruscello tra i fili d’erba,
il Sole che danza la sera e tutto indora al suo passaggio,
il gonfiarsi delle nuvole prima della pioggia
e il risolversi della tempesta nel fresco umidore,
il bacio della persona amata,
il cuore puro di un bambino,
i colori dell’amore,
il passo svelto della lepre in primavera,
l’essere piumato che s’appoggia su un ramo,
la foglia caduca che lascia l’albero,
la notte stellata,
il biancore della neve,
una carezza fresca appena svegli,
l’iride dell’universo,
l’ape che impollina il fiore,
la bellezza che scorre fra le dita,
la brezza d’estate che scompiglia i capelli,
l’amore che dipana le nebbie e apre il cuore,
la coscienza fluida che cammina nei sogni.

E così, ci rimettiamo in cammino…

al prossimo viaggio.

Alberto Fragasso

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